Fidel
Soldado de las Ideas
Héctor Rodríguez.- Buona sera. Come abbiamo informato, amici televidenti, adesso il Comandante Fidel Castro risponderà alle domande dei giornalisti dei mass media cubani su argomenti di attualità nazionale. Questo intervento si trasmette dalle reti Cubavisión, Radio Rebelde e da altri programmi internazionali di Radio Habana Cuba. Ecco il Comandante.
Un atleta olimpico non è un volgare strumento di prestigio internazionale, un oggetto che si acquista e si vende sul mercato, una merce che si usa e dopo si butta via, è innanzitutto, un essere umano che ha genitori, moglie e figlio, fratelli, amici, ammiratori, orgoglio per il riconoscimento che si è guadagnato con il suo sforzo e rilevanti meriti. Ha onore, soprattutto onore.
Una nuova era di lotta stava cominciando. L’impero, molto più potente, era diventato un’unica superpotenza; il nostro popolo, però, uscito da poco dalla neocolonia, saturo di menzogne e propaganda maccartista, poco istruito e quasi analfabeta politicamente, aveva fatto un colossale salto in avanti nella storia: aveva sradicato l’analfabetismo e laureato centinaia di migliaia di professionisti universitari i quali avevano una cultura politica molto superiore a quella del loro avversario storico; un popolo che aveva raggiunto il più alto grado di unità mai avuto.
Comandante . – Prima di tutto vorrei dire alcune cose: ho seguito queste tavole rotonde per molto tempo e ieri è stato il giorno in cui con maggiore chiarezza e precisione si è analizzato un problema. Mi è molto dispiaciuto che, a causa dei forti venti che stavano soffiando ieri nella città, sia mancata la corrente elettrica in molti luoghi. Per questo motivo suggerì che fosse ritrasmessa, però, mi hanno detto che oggi a mezzogiorno non si erano ancora risolti molti problemi, e in questo momento non sappiamo con certezza quante siano le persone che stanno ascoltando questa tavola rotonda.
Sembra un po’ irreale l’essere qui, in questo stesso posto, 50 anni dopo gli avvenimenti che commemoriamo oggi, avvenuti quella mattina del 26 luglio 1953. Io avevo allora 26 anni; sono quindi passati sulla mia vita altri 50 anni di lotta.
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